Ivrea (Ivreja in piemontese, Invreja in dialetto canavesano, Ivreya in patois valdostano, Eebri nella variante walser Töitschu, Ivrée in francese) è un comune italiano di 22 264 abitanti nella città metropolitana di Torino in Piemonte. Viene a pieno titolo considerata “il capoluogo del Canavese”. Il 1º luglio 2018 è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO (54º sito italiano). Il 16 febbraio 2022 è stata nominata dal Ministro della cultura Dario Franceschini Capitale italiana del libro 2022.
Ivrea si trova a un’altitudine di circa 267 m s.l.m., poco lontana dall’ingresso della Valle d’Aosta. È bagnata dal fiume Dora Baltea, affluente del Po, ed è collocata in un’area formatasi da un grande ghiacciaio del Pleistocene, il quale trasportò nel tempo numerosi detriti che andarono a formare una serie di rilievi morenici, tra cui la cosiddetta Serra Morenica, considerata la collina più lunga, massiccia e dritta del mondo[9], circa 25 km, e che separa il Canavese settentrionale dal Biellese. La particolare disposizione delle strutture moreniche infatti, tende a formare un vero e proprio anfiteatro geologico.
In seguito al ritiro dell’ultima glaciazione (9700 a.C. circa), la zona si arricchì di numerosi laghi morenici, che ancora oggi circondano la città.
Essi sono principalmente cinque, il lago Sirio, il lago San Michele (verso Chiaverano), il lago Pistono a Montalto Dora, il lago Nero (tra Montalto Dora e Borgofranco) e il lago di Campagna a Cascinette. Poco più lontano si trovano anche il lago di Viverone (al confine con la provincia di Biella) e il lago di Candia (nel basso Canavese), oltre ad altri vari piccoli specchi d’acqua sparsi.
Strategico crocevia viario già in tempi remoti, a ovest di Ivrea è possibile raggiungere la Valchiusella, mentre a nord la regione Valle d’Aosta. A est si diparte la strada per Vercelli e Milano. A nordest, quella per Biella, distante solamente 20 km in linea d’aria e 35 km su strada.
Il centro storico di Ivrea s’inerpica su una collina che porta al Castello sabaudo e al Duomo, mentre la parte moderna si estende in piano, occupando entrambe le sponde della Dora Baltea e i territori circostanti.
Verso sud si accede invece al Canavese, verso Torino. Nel 1468, per volere di Jolanda di Francia, venne costruito il cosiddetto Naviglio di Ivrea, un canale irriguo destinato a rifornire di acqua le risaie del vercellese e che, essendo in origine navigabile, permetteva il collegamento tra Ivrea e Vercelli.