La Valchiusella o Val Chiusella (Val Ciusèila in piemontese, Val Chauselle in francese) è un territorio lungo circa 25 chilometri, con una superficie di 143 km², situato in città metropolitana di Torino, e più precisamente nel Canavese, che, come per moltissime valli, prende il nome dal torrente che la attraversa (il Chiusella).
La Valchiusella inizia tra i boschi ed i prati delle colline sopra Ivrea, arriva – in un paesaggio sempre aperto e tra dolci pendenze – sino a Traversella e di qui si incunea nella tipica forma a V, verso le Alpi Graie, fra la bassa Valle d’Aosta a nord-est e la Valle dell’Orco e Val Soana a sud-ovest.
La bassa valle è caratterizzata da rilievi collinari coperti da fitti boschi e sui quali si trovano numerosi paesi, molti dei quali sono comuni autonomi. Parte di quest’area appartiene geologicamente all’Anfiteatro morenico d’Ivrea e ospita alcuni laghi: mentre quelli di Alice e di Meugliano sono di origine naturale, il Lago Gurzia è un bacino idroelettrico ottenuto con lo sbarramento artificiale del Chiusella.
Nella sua parte più alta, la Valchiusella è delimitata da una catena di monti le cui vette più importanti arrivano ai 2820 metri del Monfandì ed ai 2756 metri del Monte Marzo (dalle cui pendici il Chiusella inizia il suo corso, per sfociare nella Dora Baltea nei pressi di Strambino).
L’alta Valchiusella, che – in un paesaggio decisamente alpino – arriva ai monti sopra citati, presenta i lineamenti tipici di una valle formatasi dopo l’ultima glaciazione (glaciazione di Würm). Dopo la ritirata del grande ghiacciaio della Dora Baltea, la morfologia del territorio si presenta con una serie di circhi e di ripiani, occupati talvolta da piccoli laghi.
I “Laghi della Furce” (2165 metri), il “Lago Liamau” (2337 metri), i “Laghetti della Buffa” (2176 metri) costituiscono mete di impegnative camminate escursionistiche, che si svolgono su sentieri ormai poco battuti ed a volte difficili da trovare (ma che ancora ad inizio del XX secolo portavano ai colli di accesso alle valli confinanti).
A circa 30 km dalla sorgente del Chiusella poi, un interessante teatro naturale, che si snoda tra i selvaggi boschi tra Meugliano e Alice Superiore, sono sicuramente le Guje di Garavot (in piemontese Goja/Guja vuol dire gola, mentre Garavot è il soprannome dialettale del diavolo. La tradizione vuole che il diavolo, appunto, qui trovasse riparo, in mezzo ad una forra torrentizia naturale, che determinò altresì la formazione di due laghetti di acqua cristallina.